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LinkedIn Ads e LinkedIn Analytics: crea campagne che contano

Hai presente quella campagna sponsorizzata su LinkedIn che hai visto cinque volte, ignorato quattro, e cliccato per sbaglio la quinta? Ecco quello è budget sprecato. Perché su LinkedIn non vince chi spende di più, ma chi comunica meglio. Fare LinkedIn Ads non è premere “promuovi post”: è progettare contenuti, funnel e messaggi capaci di intercettare le persone giuste nel momento giusto, con un obiettivo preciso. Non basta esserci, non basta spendere: bisogna farsi scegliere. E farsi scegliere su LinkedIn è un’arte: richiede un mix calibrato di strategia, contenuto e contesto.

Come funziona LinkedIn Ads?

LinkedIn ti permette di creare campagne sponsorizzate iper-mirate. Non stai parlando al “target 25–50 appassionato di business”, ma al CEO o al manager di un’azienda con 200 dipendenti nel Nord Italia che ha studiato economia e segue già il profilo di due tuoi competitor. Puoi scegliere:
  • obiettivo (visibilità, traffico, lead, candidature);
  • tipo di contenuto (post, messaggio InMail, evento, form);
  • budget, pubblico, call to action.
Fin qui, nulla di nuovo. La differenza la fa come scrivi, cosa dici, e perché dovrebbe importare a chi lo legge.

Come creare una campagna LinkedIn che non venga ignorata?

Parti da questo: se non interessa organicamente, non funzionerà neanche sponsorizzata. Una buona campagna su LinkedIn:
  • ha un messaggio chiaro, concreto, non autoreferenziale;
  • parla a una persona, non a un “segmento”;
  • si collega a una strategia più ampia (landing, funnel, CRM, follow-up).
Esempio? Salesforce crea micro-campagne verticali per settore: pubblica guide “free” per il retail, studi per il finance, insight per il pharma. La sponsorizzata è solo la punta dell’iceberg, ma dietro c’è una macchina strategica.

Dove trovo i dati delle mie campagne?

Se hai una pagina aziendale, clicca su “Analisi”: puoi vedere dati su copertura, CTR, reazioni, clic, profilo demografico del pubblico. Se usi LinkedIn Ads, l’area “Campaign Manager” è la tua cabina di regia. Analizza tutto: impression, conversioni, interazioni. Non solo “quanto ha performato”, ma perché. Ricorda che i dati su LinkedIn Analytics non sono KPI, ma conversazioni con chi ti guarda.

Qual è un buon tasso di engagement su LinkedIn?

Dipende. Nel B2B, numeri alti non significano risultati concreti. Un buon engagement su LinkedIn è quello che genera interesse reale e conversazioni utili: salvataggi, commenti di qualità, DM, richieste. Più che i numeri, contano le reazioni di qualità. Ma se vuoi un riferimento:
  • 1–2% è già ottimo su una campagna B2B ben targettizzata;
  • 0,5% può essere rilevante se porta conversioni;
  • 10.000 visualizzazioni e zero click = tempo perso.
Non guardare solo i numeri, chiediti: questo contenuto ha mosso qualcosa in chi lo ha visto? Un buon post su LinkedIn non fa rumore: fa pensare, fa rispondere, fa agire.

LinkedIn Ads: un consiglio prima di premere “Pubblica”

Prima di lanciare una campagna, prova a rispondere a questa domanda: “se la vedessi scrollando, cliccherei davvero?”. Se la risposta è no, non investire. Riscrivi, riformula, testa. Le ads non servono a spingere un contenuto debole, ma a dare voce a un messaggio forte. Vuoi costruire campagne LinkedIn che generano connessioni, lead e attenzione autentica? Scrivici su info@ilovemarketing.it

Oppure guarda su LinkedIn come lo facciamo, post dopo post.