
Instagram e hashtag: come usarli davvero per farsi trovare
Lo sapevi che il post più visto della storia di Instagram è… un uovo? Un semplice uovo marrone su sfondo bianco. Ma sapevi anche che è stato pubblicato per battere il record di like della foto di Kylie Jenner? Spoiler: ci è riuscito. Oggi quell’account (world_record_egg) è un brand con collaborazioni globali, una case history surreale ma illuminante. Morale? Su Instagram vince chi attira l’attenzione. Ma mantenerla è un’altra storia. È lì che entrano in scena strategia, identità, storytelling visivo e contenuti pensati per far fermare il pollice in corsa.
Qual è lo scopo principale di Instagram?
Instagram nasce per condividere immagini, ma oggi è molto di più. È un ecosistema narrativo visivo, un luogo in cui i brand e le persone costruiscono identità, valori, relazioni. È vetrina (mostro cosa faccio), è specchio (faccio vedere chi sono), è palcoscenico (metto in scena storie che parlano al mio pubblico). Il suo scopo principale? Farti esistere nel feed degli altri con una voce coerente e riconoscibile. Chi non c’è su Instagram — oggi — rischia di non esserci proprio.
Qual è il principale vantaggio di Instagram?
Il vero vantaggio di Instagram sta nella sua capacità di far convivere emozione, estetica e funzionalità. È il social più fluido per passare dalla scoperta all’acquisto, dalla brand awareness all’engagement. Quando Chiara Ferragni ha trasformato i suoi Reels in micro documentari emotivi e informativi per raccontare le difficoltà del post partum, ha connesso pubblico e brand in modo autentico, senza vendere nulla. Ma aumentando fiducia, rilevanza e — di riflesso — vendite. Instagram ti permette di fare tutto questo con un solo gesto: uno scroll.
A cosa serve l’hashtag?
Gli hashtag su Instagram funzionano come le parole chiave nella SEO: servono per essere trovati. Categorizzano i contenuti, li posizionano all’interno di un flusso tematico e li rendono accessibili anche a chi non ti segue. Ma attenzione: oggi il loro uso è cambiato. Instagram privilegia contenuti contestuali e rilevanti. Quindi no agli hashtag generici (#love, #sun, #happy), sì a quelli pensati, pertinenti e di nicchia. Un contenuto con l’hashtag giusto può comparire nei risultati di ricerca interni, nei suggeriti, ma anche — sorpresa — nei risultati Google.
Che hashtag usare su Instagram?
Non serve sparare nel mucchio. Serve essere chirurgici. Gli hashtag più efficaci sono quelli che:
La ricetta perfetta per gli hashtag non esiste, però noi ci proviamo lo stesso. Usa un mix di:
Instagram consiglia di usarne tra 3 e 5, ma molti creator ne usano fino a 10-12 con ottimi risultati. L’importante non è la quantità, ma la qualità: evita gli hashtag troppo affollati o fuori contesto. Meglio pochi, ma davvero rilevanti. Strumenti come Hashtagify, RiteTag o Display Purposes ti aiutano a trovare quelli giusti. Ma la vera domanda è: cosa cercherebbe il tuo pubblico per trovarti? Se non sai rispondere, parti da lì.
Vuoi una strategia Instagram che ti faccia smettere di postare a caso?
Scrivici su info@ilovemarketing.it.
Qual è lo scopo principale di Instagram?
Instagram nasce per condividere immagini, ma oggi è molto di più. È un ecosistema narrativo visivo, un luogo in cui i brand e le persone costruiscono identità, valori, relazioni. È vetrina (mostro cosa faccio), è specchio (faccio vedere chi sono), è palcoscenico (metto in scena storie che parlano al mio pubblico). Il suo scopo principale? Farti esistere nel feed degli altri con una voce coerente e riconoscibile. Chi non c’è su Instagram — oggi — rischia di non esserci proprio.
Qual è il principale vantaggio di Instagram?
Il vero vantaggio di Instagram sta nella sua capacità di far convivere emozione, estetica e funzionalità. È il social più fluido per passare dalla scoperta all’acquisto, dalla brand awareness all’engagement. Quando Chiara Ferragni ha trasformato i suoi Reels in micro documentari emotivi e informativi per raccontare le difficoltà del post partum, ha connesso pubblico e brand in modo autentico, senza vendere nulla. Ma aumentando fiducia, rilevanza e — di riflesso — vendite. Instagram ti permette di fare tutto questo con un solo gesto: uno scroll.
A cosa serve l’hashtag?
Gli hashtag su Instagram funzionano come le parole chiave nella SEO: servono per essere trovati. Categorizzano i contenuti, li posizionano all’interno di un flusso tematico e li rendono accessibili anche a chi non ti segue. Ma attenzione: oggi il loro uso è cambiato. Instagram privilegia contenuti contestuali e rilevanti. Quindi no agli hashtag generici (#love, #sun, #happy), sì a quelli pensati, pertinenti e di nicchia. Un contenuto con l’hashtag giusto può comparire nei risultati di ricerca interni, nei suggeriti, ma anche — sorpresa — nei risultati Google.
Che hashtag usare su Instagram?
Non serve sparare nel mucchio. Serve essere chirurgici. Gli hashtag più efficaci sono quelli che:
- parlano al tuo target;
- sono specifici per il tuo contenuto e settore;
- non sono saturi di milioni di post;
- rispondono a un interesse reale.
La ricetta perfetta per gli hashtag non esiste, però noi ci proviamo lo stesso. Usa un mix di:
- hashtag popolari per espandere la reach;
- hashtag di media popolarità per stare nel flusso;
- hashtag super specifici per parlare alla tua nicchia.
Instagram consiglia di usarne tra 3 e 5, ma molti creator ne usano fino a 10-12 con ottimi risultati. L’importante non è la quantità, ma la qualità: evita gli hashtag troppo affollati o fuori contesto. Meglio pochi, ma davvero rilevanti. Strumenti come Hashtagify, RiteTag o Display Purposes ti aiutano a trovare quelli giusti. Ma la vera domanda è: cosa cercherebbe il tuo pubblico per trovarti? Se non sai rispondere, parti da lì.
Vuoi una strategia Instagram che ti faccia smettere di postare a caso?
Scrivici su info@ilovemarketing.it.